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Troppi debiti per il 38% delle aziende italiane

Migliora di due punti percentuali in un anno ma resta alta la percentuale delle società con un grado di indebitamento superiore al patrimonio netto

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Nel giro di un anno scende di due punti percentuali ma il miglioramento è ancora poco consistente e l’indice rimane alto. Soprattutto se si tratta dell’indice che registra il grado di indebitamento delle aziende italiane, soprattutto se il valore è ancora vicino al 40%. Il dato emerge da una ricerca (basata su un campione di oltre 60 mila aziende nazionali) di Ria Grant Thornton che ha confrontato i dati 2012 con quelli 2011, rilevando che la percentuale di aziende con un grado di indebitamento superiore al patrimonio netto è passata dal 40% al 38% nel giro di un anno.

Dando uno sguardo alle diverse aree del Paese, la situazione cambia di poco: il grado di indebitamento superiore all’entità dei mezzi propri è più alto tra le aziende del Sud (40%) e del Centro (38%) ma al Nord la differenza è minima (37%). Proprio al Nord si è assistito a un più lieve miglioramento della performance (nel 2011 era il 38%) mentre il dato è migliorato in modo più consistente rispetto all’esercizio precedente al Sud (dove le aziende con un indice > 1 erano pari al 45%) e al Centro (era al 40%).

Risvolto interessante dell’analisi di Ria Grant Thornton riguarda anche le fonti di finanziamento dell’imprenditorialità italiana, solitamente più propensa a finanziamenti esterni anziché a ricorrere al capitale di rischio e con un grado di apertura del capitale di rischio a nuovi soci finanziari (partner industriali o fondi di private equity) inferiore alle medie europee. È infatti pari al 66% il numero di aziende italiane che ricorre sistematicamente al capitale di debito (in lieve flessione rispetto al 67% del 2011).

Anche quest’anno, quindi, Ria Grant Thornton – con il contributo di Banco Popolare, First Capital e Quaeryon e la collaborazione di Borsa Italiana, Andaf, Cerif e Fondazione Cuoa – ha deciso di premiare le pmi italiane che hanno saputo creare valore nonostante la congiuntura economica sfavorevole e ha lanciato la quinta edizione del premio “Le Tigri”. A vincerlo saranno società di capitali o gruppi non quotati, con un fatturato superiore ai 10 milioni di euro, “che hanno saputo rispondere alla perdurante crisi economica con soluzioni strategiche in grado di sostenere la crescita ed il mantenimento di positivi indicatori economici e finanziari”.