Nascono piccole ma con grandi ambizioni. Sono gli incubatori del futuro, le startup 4.0, ovvero quelle società create per inserirsi e operare nell’Industria 4.0. Per capire cosa siano le prime, quindi, è bene partire da quest’ultima, ovvero da quella che è a tutti gli effetti una vera e propria rivoluzione industriale, nelle dimensioni e negli effetti potenzialmente molto più grande delle rivoluzioni precedenti.

Cos’è l’Industria 4.0

Il termine Industry 4.0 fu utilizzato per la prima volta nel 2011, nel corso della Fiera di Hannover, e indica il tipo di sistema industriale risultante dalla combinazione di tutte le più moderne tecnologie attualmente disponibili e in fase di lancio. Il numero sta indicare che quella in corso è la quarta rivoluzione industriale. Le prime tre sono consistite rispettivamente nell’avvento della meccanizzazione, della produzione di massa (la catena di montaggio) e nell’automazione, questa invece è caratterizzata dall’impiego dei sistemi cosiddetti cibernetici.
 La quarta rivoluzione industriale è quella prodotta dai sistemi cyberfisici, cioè da sistemi informatici in grado di interagire e plasmare la realtà circostante. Quando si parla di Industria 4.0 si parla di cose come l’IoT, l’Internet of Things, cioè di oggetti connessi tra loro e che si scambiano informazioni sull’ambiente circostante, programmandosi di conseguenza; di realtà aumentata; di cloud computing; di intelligenze artificiali e di robot capaci di eseguire operazioni complesse e di interagire autonomamente con gli esseri umani; di additive manufacturing, cioè della produzione di oggetti partendo da modelli 3D computerizzati; di big data. Il mondo dell’industria 4.0 è quello in cui tutte queste tecnologie si combinano e si potenziano reciprocamente. Non ha un impatto prima sulla fabbrica e poi sulla società ma su quest’ultima direttamente.

Le startup 4.0 italiane, poche e con pochi soldi

Le startup 4.0 sono appunto quelle società o imprese altamente innovative che nascono per offrire innovazione e servizi ai cittadini ma anche alle imprese, mettendole nella condizioni di abbracciare le sfide dell’industria 4.0. Secondo Azienda Digitale, quelle che nel 2016 risultavano registrato presso il Registro speciale delle camere di commercio erano 7.000 e il 60% di queste era in rosso.
 Proprio per aiutare le nostre startup, che dovrebbero fungere da volano per l’innovazione di tutto il sistema economico, nell’ultima manovra è stato inserito il pacchetto Impresa 4.0, che prevede 10 miliardi di finanziamenti per quelle imprese che, come ha spiegato il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda «investiranno in innovazione, ricerca e formazione negli ambiti e nelle tecnologie che caratterizzano la quarta rivoluzione industriale».