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Start up, andiamo a caccia di unicorni

Sono le aziende con una valutazione di oltre un miliardo: sono 193 nel mondo e non sono ancora quotate. Ecco dove si “nascondono”. E chi investe su di loro

Sono 193 e il loro valore complessivo è di 665 miliardi di dollari: sono gli unicorni, le start up e aziende di tecnologie non quotate e valutate almeno un miliardo di dollari, che sono state censite da Cbinsights. La ricerca le divide in sottogruppi a seconda della potenza di fuoco.

Pariamo con il range 70-30 miliardi di dollari: al primo nello specifico c’è Uber, con 68 miliardi di dollari ed è da quattro anni al vertice della classifica. Seconda, ma staccata di 22 miliardi, c’è l cinese Xiaomi (smartphone). Sul podio anche Didi Chuxing, altra azienda cinese specializzata nei servizi on demand. Inoltre Airbnb che con 29 miliardi di dollari si piazza al quarto posto e chiude la cinquina l’americana Palantir Technologies, 20 miliardi di dollari che si occupa di Big Data. Proprio questo settore, insieme quelli di cybersecurity, eCommerce, Fintech e social sono le principali attività industriali delle unicorn. Se però i Big Data sono monopolio americano o quasi (11, di cui una sola francese), il Fintech è più globale: sono 24 gli unicorni sparsi dalla Svizzera all’India. Solo per 7 startup il cui core business è cybersecurity, mentre l’attività di eCommerce/Marketplace domina con 34 referenze.

In generale, dominano gli Stati Uniti con cento unicorni, ma la Cina piazza in classifica già 46 aziende. Tra gli investitori, un ruolo importante lo riveste Google (con Google Ventures e Google Capital) ha quote azionarie in undici di queste società che si occupano di ogni ambito. .

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L'unicorno reso celebre dalla rivista Fortune