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Sblocca Italia: si comincia da reti ed export

Parola d’ordine del decreto legge: crescita. In arrivo per le imprese un pacchetto di misure per incentivare investimenti su banda ultra larga e un marchio unico per le produzioni agroalimentari

Il presidente del Consiglio Matteo Renzi passa alla fase due del suo governo con il decreto Sblocca Italia. L’imponente “kit” contiene l’insieme delle manovre per fare ripartire il nostro Paese all’insegna della semplificazione e di investimenti mirati. SCOPRI COME RIPARTIRA’ IL NOSTRO PAESE CON “SBLOCCA ITALIA” A iniziare dallo Sblocca Reti, una serie di misure per accelerare la digitalizzazione del Paese attraverso la banda ultralarga: al via uno “sconto”, un credito d’imposta al 50% per nuovi interventi infrastrutturali e piani industriali, approvati dopo il 30 giugno 2014, su rete fissa e mobile, impianti wireless e satellitari da cui viene erogata la banda ultra larga. Per usufruirne è necessario che ci sia un investimento privato dai 200 mila euro in su nei Comuni con popolazione inferiore a 5 mila abitanti; di 500 mila euro in su per quelli con popolazione compresa tra i 5 mila e 10 mila, e maggiore di un milione di euro per quelli con più di 10 mila abitanti.Lo Sblocca Export invece è un piano strategico per la crescita economica e la promozione straordinaria del made in Italy, pensato anche per attrarre investimenti nel nostro Paese. Il provvedimento prevede lo stanziamento di 220 milioni di euro per il triennio 2015-2017 erogati come di seguito: 130 milioni per il 2015, 50 milioni per il 2016 e 40 milioni per il 2017. Per l’agroalimentare, invece, il Ministero delle Politiche agricole erogherà 22 milioni di euro nel 2015 e 2016.Tra le novità in arrivo: un brand unico distintivo per le produzioni agricole e agroalimentari made in Italy

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