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Renzi: “Taglio Ires e Iri dal 2017”

Il premier, che difende i risultati ottenuti dal suo governo, annuncia nuovi interventi per dare più certezza ai lavoratori autonomi. Ventilata anche un’ulteriore riduzione del canone Rai

Un taglio all’Iri, così come all’Ires. Ai microfoni di radio Rtl, il premier Matteo Renzi ha annunciato che applicherà alla nuova imposta sul reddito imprenditoriale (Iri) una riduzione pari a quello ventilato per l’imposta sul reddito delle società. «Porteremo al 24% non solo l’Ires per le società di capitale, ma anche – è una notizia – l’Iri, per le società di persone», ha affermato il presidente del Consiglio. Il taglio dovrebbe scattare nel 2017. Questa non sarà però l’unica misura prevista: «Sui lavoratori autonomi faremo un intervento per dare certezza ai giovani e piano piano abbasseremo i costi del lavoro in maniera strutturale», ha aggiunto Renzi.

STRADA OBBLIGATA. D’altronde, per la ripresa del Paese, il premier sostiene di non conoscere «altra regola che quella di abbassare le tasse: lo faremo sul lavoro e con interventi sulla produttività». Nel mirino del premier ci sarebbe anche il canone Rai: si punta ad «abbassarlo ancora» l’anno prossimo. Non fa invece marcia indietro sul bonus da 80 euro: «Non si toccano», ha chiosato.

PIL E MERCATO DEL LAVORO. Sulla crescita del Prodotto interno lordo, il premier ha mostrato ottimismo: «Il Pil è cresciuto poco secondo le mie aspettative, ma i numeri sono dalla nostra parte. Bisogna creare un clima di fiducia nel Paese. Dobbiamo intervenire e fare meglio e scrollarci la polvere da dosso». In particolare, Renzi ha sottolineato la ripresa del mercato del lavoro: «Vorrei sempre fare di più, ma dal 22 febbraio 2014, secondo i dati Istat, ci sono 585 mila posti di lavoro in più e questo è merito del Jobs act. La realtà è che il Paese ha avuto un miglioramento, non ancora soddisfacente, ma per me straordinario, sul numero dei posti in più ci avrei messo tre firme. Molte sono trasformazioni, sì, ma lo vada a dire a chi prima non aveva un lavoro a tempo indeterminato. L’Italia prima era totalmente ferma e ora è ripartita».

OLIMPIADI DI ROMA. Tra le aspirazioni di Renzi sembra esserci anche una Roma olimpionica. Interpellato sulla candidatura della Capitale per i Giochi, il premier ha risposto: «Le Olimpiadi sono una cosa fantastica, portano tanti soldi sulle periferie, sono una grande occasione e penso che per l’ottimo lavoro fatto dal Coni siamo in vantaggio. Ma la decisione spetta al Comune e noi ne prenderemo atto: o è sì o è no. Se non firma, Roma è fuori, io credo sia un errore: sarebbe un atto molto triste. Se il Comune deciderà per il no, vorrà dire che nel 2028 candideremo un’altra città».

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Matteo Renzi © Getty Images