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Proprietà intellettuale: un tesoro per il benessere di aziende e dipendenti

Le industrie che fanno un uso importante di diritti da proprietà intellettuale generano oltre il 40% dell’attività economica europea e generano oltre 80 milioni di posti di lavoro. Sono le aziende che resistono meglio alla crisi e dove i dipendenti hanno stipendi più elevati. I risultati dello studio europeo Ueb-Euipo

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Più del 42% dell’attività economica totale (circa 5.700 miliardi di euro l’anno) e il 38% dell’occupazione (82 milioni di posti di lavoro) è generato da industrie ad alta densità di Dpi, ovvero quelle che fanno uso di diritti di proprietà intellettuale a un livello superiore alla media. È quanto emerge dal recente studio condotto dall’Ufficio europeo dei brevetti (Ueb) e l’Ufficio della proprietà intellettuale dell’Ue (Euipo), che analizza l’impatto dei diritti di PI (brevetti, marchi, disegni e modelli, diritto d’autore, indicazioni geografiche e privative per ritrovati vegetali), sull’economia europea in termini di Pil, occupazione, salari e commercio. Si tratta di uno studio di grande rilievo, soprattutto considerando che oggi le attività immateriali si rivelano sempre più importanti per le aziende innovative, soprattutto per le piccole e medie imprese, ma anche per i centri di ricerca e le università.

Dalla relazione, giunta alla seconda edizione, emerge inoltre che i salari medi nelle industrie ad alta intensità di diritti di proprietà intellettuale sono del 46 % più elevati rispetto a quelli di altri settori. Le industrie ad alta densità di Dpi risultano inoltre aver dimostrato una maggiore resilienza nei confronti della crisi economica: un confronto tra i risultati di questo studio (che copre il periodo 2011-2013) e quelli della precedente edizione (relativa al periodo 2008-2010) rivela che il contributo dato da queste industrie all’economia dell’Ue è leggermente aumentato.

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Le ecotecnologie, punto di forza dell’industria dell’UeSecondo il rapporto, le industrie ad alta intensità di PI rappresentano circa il 90% del commercio tra l’Unione europea e il resto del mondo. Il rapporto evidenzia anche come l’Ue sia particolarmente forte nelle tecnologie di mitigazione dei cambiamenti climatici, un settore, questo, che impiega l’1,2% della forza lavoro dell’Unione, ma che genera il 2,1% della produzione economica e una percentuale significativa del saldo positivo degli scambi tra l’Unione e il resto del mondo.

L’importanza del designLe imprese europee si distinguono anche nel campo del design. Nel 2013 le industrie che utilizzano intensivamente i disegni e modelli hanno contribuito con più di 243 miliardi di euro al saldo del commercio estero dell’Ue, generando il 18% del Pil e creando 38,7 milioni di posti di lavoro.

I settori ricchi di proprietà intellettualeDal rapporto emerge che circa la metà di tutte le industrie dell’Ue fa un uso intensivo della PI; tra queste, l’ingegneria, il settore immobiliare, le attività finanziarie e assicurative, la produzione di veicoli a motore, computer e preparati farmaceutici occupano le prime 20 posizioni nella graduatoria delle industrie ad alta intensità di diritti di proprietà intellettuale in Europa.

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