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Più tasse ai più ricchi: Obama presenta la Buffet Rule

Un maggior prelievo sulle entrate finanziarie, sarà uno dei punti centrali del piano antideficit degli Stati Uniti. Voluta da un miliardario ‘illuminato’, la tassa non convince i repubblicani

C’è grande attesa per il piani anticrisi che verrà presentato oggi, lunedì 19 settembre (tardo pomeriggio italiano), dal presidente degli Stati Uniti, Barack Obama. Un piano che prevede tagli per circa 3.000 miliardi di dollari nei prossimi dieci anni, con circa la metà dei risparmi provenienti da tasse più alte sui ricchi e sulle grandi aziende. Uno dei punti cardine del piano presentato dal presidente Usa sarà la Buffet Rule, una tassa sulle rendite finanziarie che prende il nome dall’ advisor di Obama, il magnate Warren Buffett che più volte ha denunciato il sistema di tassazione americano che permette ai ricchi americani di pagare una quota inferiore sul reddito in tasse federali rispetto alla classe media, perché i guadagni sugli investimenti sono tassati meno degli stipendi (attualmente negli Stati Uniti gli stipendi vengono tassati in base ad aliquote che vanno dal 10 al 35%, mentre le transazioni finanziarie vengono tassate solo al 15%). Si tratta in pratica di una tassa che interessa tutte le rendite finanziarie, le plusvalenze e le entrate speculative; una tassa sui più ricchi che dovrà convincere l’ala Repubblicana del Congresso. La destra, infatti, sostiene come questo tipo di tasse penalizzi gli investimenti frenando la crescita e quindi le assunzioni. Una convinzione attaccata dallo stesso Buffet, plurimiliardario sul podio dei paperoni di Forbes: “Per me o per i miei colleghi miliardari escludo che un progetto d’investimento sia mai stato approvato o scartato per considerazioni puramente fiscali”. Il piano anti-deficit dell’amministrazione democratica prevede inoltre azioni per aumentare le entrate fiscali, limiti agli sgravi per i più abbienti e l’eliminazione dei sussidi per le società petrolifere.

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Barack Obama