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Pensioni al 10 del mese? No, grazie

Cgil, Cisl e Uil contro lo slittamento del pagamento degli assegni agli anziani. Annunciate mobilitazioni per il 5 novembre a Milano, Roma e Palermo

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I sindacati sono, di nuovo, sul piede di guerra. Ma stavolta, con loro, si schierano anche le associazioni dei consumatori decisi a fare fronte comune contro lo slittamento del pagamento delle pensioni.

La nuova legge di Stabilità prevede infatti che, a partire da gennaio 2015, le pensioni verranno erogate non più il primo del mese, bensì il 10 (o il giorno seguente se festivo o non bancabile). Una scadenza che mal si concilia con quelle già esistenti, in primis l’affitto, solitamente da versare entro il 5 del mese.

STOP DEI SINDACATI. Da qui, l’indignazione di Cgil, Cisl e Uil che non esitano a bollare la norma come «un vero e proprio accanimento nei confronti degli anziani», indicendo una manifestazione per il 5 novembre, nelle città di Roma, Milano e Palermo.

La norma coinvolgerebbe circa 800 mila pensionati perché si applica sia ai beneficiari di pensioni Inps (pagate il primo del mese) sia di pensioni Indap (pagate il 16 del mese). Il risparmio stimato sarebbe di sei milioni l’anno. «Per questo governo i pensionati non esistono», commenta il segretario generale aggiunto Uil,

Carmelo Barbagallo. «Per loro, niente bonus di 80 euro, rivalutazione delle pensioni e, ora, anche una norma che ritarda il pagamento dell’assegno pensionistico al 10 del mese. Queste scelte sono profondamente ingiuste oltre che errate da un punto di vista sociale ed economico».

Credits Images:

La crisi fa scendere in piazza i pensionati in tutto il mondo: qui una manifestazione a Detroit @ Getty Images