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Economia

Nucleare in Italia: intesa Edf, Edison e Ansaldo

Le società annunciato la firma di una Lettera di Intenti per lo sviluppo dell’energia Nucleare in Europa, in prospettiva anche nel nostro Paese

architecture-alternativo La centrale nucleare del gruppo francese Edf, presente nei pressi di Dunes, nel sud-ovest della FranciaCredits: Photo by Charly Triballeau/Afp via Getty Images

Un primo passo per riportare l’energia Nucleare in Italia è stato compiuto oggi da Ansaldo Energia, Ansaldo Nucleare, il gruppo francese Edf e la controllata Edison. Le società hanno appena reso noto di aver sottoscritto una Lettera di Intenti (Loi) per collaborare allo sviluppo del nuovo nucleare in Europa e favorirne la diffusione, in prospettiva anche in Italia. Obiettivo dell’accordo, si precisa in una nota, è di “valorizzare nell’immediato le competenze della filiera nucleare italiana, di cui Ansaldo Nucleare è capofila, a supporto dello sviluppo dei progetti di nuovo nucleare del Gruppo Edf”, e al contempo di avviare una riflessione sul possibile ruolo del nuovo nucleare nella transizione energetica in Italia, date le “crescenti esigenze di sicurezza e indipendenza energetica del sistema elettrico italiano”.

Nucleare in Italia: la vision di Ansaldo, Edf ed Edison

Nella visione dei quattro firmatari, l’energia nucleare può svolgere un ruolo complementare a quello delle fonti rinnovabili, garantendo stabilità e contribuendo alla sostenibilità ambientale del sistema elettrico, alla luce degli ambiziosi target di decarbonizzazione europei e italiani che fissano al 2050 il raggiungimento della neutralità climatica. “L’energia nucleare”, si precisa nella nota dei quattro gruppi,” è una delle fonti di generazione con le minori emissioni di CO2, che assicura un ridotto consumo di suolo rispetto alla potenza elettrica installata e consente un’ottimale programmabilità della produzione.

+LEGGI ANCHE: Ritorno all’energia nucleare in Italia? Sì, no, forse…

Focus sugli Small Modular Reactor

Il focus è sugli Small Modular Reactor, reattori nucleare da 300 MW, che hanno “caratteristiche di sicurezza molto elevate, richiedono investimenti contenuti e possono essere utilizzati per produrre energia elettrica e termica, rispondendo in modo versatile alle esigenze del sistema elettrico e dei territori”.