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Norme antiriciclaggio, cosa cambia in Vaticano

Dal 1° aprile entra in vigore la nuova normativa per la prevenzione del riciclaggio e del terrorismo. Per i colpevoli carcere fino a 12 anni, ecco le principali novità

Anche il Vaticano introduce il reato di riciclaggio. Dal 1° aprile 2011 chi si renderà protagonista di riciclaggio o per reati legati al terrorismo ed eversione rischierà fino a 12 anni di carcere. Questa è solo una delle novità della nuova normativa per la prevenzione del riciclaggio e del terrorismo, promulgata in Vaticano lo scorso 30 dicembre 2010. Il pacchetto si compone di 4 leggi. In particolare la prima, la n.127, introduce il reato di riciclaggio e mette in campo un nuovo sistema di controlli e verifiche. Le disposizioni che verranno introdotte dall’Aif, l’Autorità di Informazione Finanziaria riguarderanno coloro che entrano o escono dal territorio della Città del Vaticano con importi in denaro o assegni per somme pari a superiori a 10 mila euro. La Gendarmeria potrà effettuare controlli in caso di operazioni sospette, senza per questo svolgere funzioni assimilabili a quelle della Guardia di Finanza italiana. Gli interessati dovranno compilare un apposito modulo presso gli enti a cui si rivolgono, si tratti dello Ior, dell’Annona (il supermercato vaticano), della farmacia e così via. Ecco le novità principali sintentizzate dall’agenzia Ansa:

LE LEGGI – Sono 4, in esecuzione della Convenzione monetaria tra Stato della Città del Vaticano e Ue del 17 dicembre 2009: una sulla prevenzione e il contrasto del riciclaggio dei proventi di attività criminose e del finanziamento del terrorismo; una su frode e contraffazione di banconote; altre due su tagli e specifiche di monete e banconote. Le norme introducono il reato di riciclaggio, prevedendo anche il carcere fino a 12 anni nei casi più gravi.

MOTU PROPRIO – È la lettera apostolica del Papa che estende la normativa a tutta la Santa Sede e stabilisce che la legge e le future modificazioni valgono per i dicasteri della Curia Romana e per tutti gli organismi ed enti della Santa Sede.

IOR – Tra questi enti c’è anche lo Ior, Istituto Opere di Religione, la banca vaticana. Sullo Ior è in corso un’inchiesta della Procura di Roma, avviata a settembre, per omissioni legate alla violazione delle norme antiriciclaggio che ha portato al sequestro di complessivi 23 milioni di euro depositati in un conto Ior del Credito artigiano.

L’AUTHORITY – È istituita l’Aif, Autorità di informazione finanziaria, organo autonomo con compiti di prevenzione e contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo. Le operazioni finanziarie saranno soggette a verifiche e quelle sospette saranno segnalate all’Aif che dovrà, dove ci siano i presupporti, inviarle all’autorità giudiziaria vaticana.

WHITE LIST – Comprende gli Stati ‘virtuosi’ riconosciuti dall’Ocse la cui legislazione risponde a requisiti antiriciclaggio riconosciuti a livello internazionale e in particolare dal Gafi, il Gruppo azione finanziaria. La legge vaticana, sui cui il Gafi dovrà esprimesi, è un passo necessario per omologarsi ed entrare nella White List. L’accesso consente di far parte di un elenco di paesi ‘equivalenti’ dal punto di vista della legislazione e quindi di poter intrattenere rapporti con gli altri Stati passando attraverso obblighi semplificati di adeguata verifica anziché obblighi rafforzati, Questi ultimi comportano la richiesta di particolari certificazioni: iscrizione in Bankitalia, visura camerale, documentazione sugli amministratori.