
Jean-Claude Juncker
Miracolo europeo. Un anno fa Jean-Claude Juncker parlava di una Ue in crisi, politica prima che economica. Oggi il presidente della Commissione europea nel suo discorso sullo stato dell'Unione a Strasburgo cambia registro: «L'economia riprende in ogni Paese e si estende. Sono stati creati 8 milioni di nuovi posti di lavoro e 230 milioni di europei lavorano, più di quanti fossero prima della crisi.Ora è il momento di costruire una Unione europea più integrata con l'occhio al 2025».
JUNCKER: L'EUROPA CORRE, RIMPIANTO BREXIT
L'Europa «non è votata all'immobilismo e deve rifiutarlo», assicura il leader europeo citando Helmut Kohl e Jacques Delors: «Mi hanno insegnato che l'Europa avanza solo quando si dimostra audace. Prima di diventare realtà, il mercato unico, lo spazio Schengen e la moneta unica, erano considerate come semplici concetti utopici. Eppure questi tre progetti ambiziosi sono la realtà di oggi. Ora che le cose vanno meglio, non basta aggiustare il tetto, dobbiamo cominciare a concludere il lavoro ora, mentre il tempo è buono, perché quando le prossime nuvole si formeranno all'orizzonte, e si formeranno, sarà troppo tardi». Tra le proposte, quella di un ministro delle Finanze unico per arrivare alla costituzione di un «fondo monetario europeo».
Mentre si allontana l'ipotesi di un ingresso della Turchia nell'Ue nel breve periodo per la repressione di Erdogan, in particolare contro i giornalisti, Juncker ha definito l'uscita della Gran Bretagna un «momento triste e tragico». «Lo rimpiangeremo sempre e voi lo rimpiangerete presto», la chiosa verso gli eurodeputati britannici.
COMPLIMENTI ALL'ITALIA
Da sottolineare anche gli (insoliti) complimenti all'Italia. Il tema era l'immigrazione, su cui il nostro Paese è stato lasciato troppe volte da solo nonostante sia una delle cinque priorità dell'azione europea. «Io stesso e la Commissione lavoriamo in armonia con il primo ministro Paolo Gentiloni e con il suo governo. Nel Mediterraneo centrale, l'Italia salva l'onore dell'Europa», le parole del presidente della Commissione. L'immancabile nota stonata arriva sul tema dei vaccini: «Non è ammissible che dei bambini muoiano per malattie che dovrebbero esser scomparse. In Romania e in Italia devono avere accesso ai vaccini senza condizione alcuna. Non ci devono essere morti evitabili nella nostra Europa». Ma su questo possiamo essere d'accordo per una volta con l'Ue. .Per quanto riguarda il tanto discusso ingresso della Turchia nell'Unione, il presidnete ci ha tenuto a precisare: "Durante questo mandato non ci sarà