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“Migliorare i trasporti e investire per attirare le multinazionali”

Giancarlo Cremonesi, nuovo presidente della Cdc di Roma, elenca le sue linee d’azione: “Sbagliato distribuire fondi a pioggia” ma bisogna puntare sulle infrastrutture. Il turismo va rilanciato “migliorando i trasporti” e sì al pedaggio sul Raccordo, ma…

Investire i fondi della Camera di Commercio di Roma per lanciare iniziative su cui convogliare capitali privati, come ad esempio quelli delle multinazionali. E’ una delle linee d’azione che il nuovo presidente della Camera di Commercio (CdC) di Roma, Giancarlo Cremonesi, illustra in un’intervista al Corriere della Sera. Scelto per succedere all’ex presidente Andrea Mondello, che ha lasciato l’incarico dopo 18 anni, Cremonesi spiega come investire quei 172 milioni di euro della CdC romana. “Ritengo che sia sbagliato distribuirli a pioggia in maniera assistenziale o metterli tutti su uno o due progetti”. L’idea, piuttosto è quella di utilizzare i fondi “per lanciare iniziative su cui convogliare capitali privati”.Un esempio è quello delle multinazionali che, spiega il presidente Cremonesi al Corriere, “hanno manifestato l’intenzione di aprire centri di ricerca a Roma. Noi possiamo avviare la realizzazione di infrastrutture logistiche che rendano sempre più efficiente il sistema dei tecnopoli, dove le multinazionali possono impiantare centri di ricerca”.Per la valorizzazione del patrimonio immobiliare della vecchia Fiera di Roma, Cremonesi punta a “vendere per reperire risorse da investire in iniziative per il rilancio del territorio. Intendiamo bandire una nuova gare con procedure più snelle, che comunque tengano conto della legittima esigenza del Comune di garantire architettura di qualità”.Il presidente della Cdc di Roma non sottovaluta il grosso apporto che il turismo può dare all’economia della capitale e proprio per questo l’intenzione è quella di “supportare la promozione di eventi, ma per fare ciò – sottolinea – vanno migliorati i servizi, a cominciare dai trasporti”. Infine un commento sull’eventuale istituzione di un pedaggio sul Raccordo Anulare di Roma. Per Cremonesi il “pedaggio secco” rischia di essere una nuova tassa per i romani. Diverso il discorso se si pensa di realizzare un secondo anello esterno al primo” per migliorare il traffico di Roma. “Su un nuovo anello – conclude Cremonesi – il pedaggio, se utilizzato per finanziare l’opera, sarebbe tutto sommato accettabile, ma prevedendo comunque una forma di rimborso per le fasce sociali meno abbienti”.

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Giancarlo Cremonesi