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Marcegaglia e Montezemolo in coro: “Confindustria va riformata”

L’attuale presidente dell’associazione degli industriali sottolinea l’esigenza di tagliare i costi e rivedere il sostegno alle imprese in chiave di rappresentanza. D’accordo Montezemolo che, però, manda una frecciatina al suo successore sulla quotazione de il Sole 24 Ore…

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Riformare Confindustria, non solo per tagliare i costi ma anche per dare una nuova rappresentanza alle imprese associate. È il messaggio del presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia che entra nel dibattito sul dopo Mirafiori e annuncia i suoi propositi: più forza ai territori, meno convegni e apertura ai contratti aziendali. “A questo punto – spiega in un’intervista al Corriere della Sera – è venuta l’ora di riformare la Confindustria, e non penso solo di tagliare i costi ma di decidere che mestiere vogliamo fare in futuro, quale rappresentanza diamo alle imprese. Riformare vuol dire rafforzare il ruolo delle unioni territoriali per essere più vicini alle imprese”. Il numero uno di viale dell’Astronomia spiega come nel linguaggio mediatico, quando si parla di Confindustria, “in molti pensano solo a Roma e ai nostri convegni, ma sul territorio ci sono esperienze e realtà magnifiche. Già siamo federalisti – sottolinea – e vogliamo diventare iperfederalisti”.

Il caso FiatIl referendum di Marchionne, proposto a Mirafiori, non è stato il motivo scatenante, ma sicuramente ha dato una buona accelerata al problema della riforma di Confindustria. “Considero la vicenda Fiat uno stimolo al cambiamento – ammette Marcegaglia – ma le idee ce le avevamo già. Noi dobbiamo uscire da un vecchio schema fordista di fare rappresentanza, un format unico per tutti. In campo sindacale vuol dire aprire ai contratti aziendali, si fa rappresentanza quasi su misura ma non è affatto vero che scomparirà il contratto nazionale”. Per la presidente di Confindustria l’83% delle Pmi lo vorrà, ma in parallelo. “Noi abbiamo l’esigenza di cucire una contrattazione che calzi perfettamente all’organizzazione del lavoro, ai regimi di orario e alle specificità di mercato di ciascuna grande azienda. Si potrà obiettare che si tratta di un indirizzo ambizioso ma – assicura – non è certo indirizzato a radere al suolo il sindacato”.

Il problema cineseEmma Marcegaglia apre agli imprenditori cinesi che operano in Italia. “Ai miei di Prato ho chiesto di associarne almeno dieci, perché se entrano da noi vuol dire che escono dal sommerso. So che spesso i cinesi sono in diretta e sleale concorrenza con le nostre piccole imprese, ma so anche che copiare un’azienda è facile, copiare una filiera è impossibile”.

La polemica con MontezemoloD’accordo sul tema della riforma di Confindustria è anche l’ex presidente, Luca Cordero di Montezemolo che ai microfoni di Current Tv Italia ha ammesso come “da diverso tempo il tema di una semplificazione, di una riorganizzazione di Confindustria sia estremamente importante. Chiunque sarà il prossimo presidente degli industriali avrà come priorità questo tema”. Una frecciatina, però, Montezemolo l’ha in serbo per il presidente di Confindustria e riguarda la quotazione de il Sole 24 Ore. “Per fortuna siamo riusciti a farla, malgrado molti, tra cui l’attuale presidente di Confindustria, a quel tempo erano se non contrari, molto scettici. Se non ci fossero state le risorse della quotazione – aggiunge – oggi la situazione del Sole sarebbe molto difficile, per non dire peggio”. Pronta la risposta della Marcegaglia che arriva attraverso un comunicato ufficiale di Confindustria: “Non commento le dichiarazioni dell’ex presidente di Confindustria. Domani ci sarà un’importante consiglio di amministrazione della società (il Sole 24 Ore, ndr): è quella l’unica sede in cui parlare”.

Credits Images:

Luca Cordero di Montezemolo ed Emma Marcegaglia in una foto del 2008, al momento del passaggio di consegne alla presidenza di Confindustria