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Manovra? Ecco come tagliare 16 miliardi senza aumentare le tasse

Servono 3,4 miliardi per tenere buona l’Ue, ma nel governo latitano idee intelligenti per recuperarli: pronti rincari su bolli e accise. La ricetta della Cgia di Mestre invece…

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Servono 3,4 miliardi di euro per tenere buona l’Ue, inutile girarci intorno. Il problema è che nel governo latitano idee innovative per recuperarli. “Servono soldi? Aumentiamo le tasse”, è la ricetta dei nostri politici che già pensano a rincari su bolli e accise su sigarette e carburanti. Per fortuna, c’è la Cgia di Mestre a indicare una vita alternativa. E semplicissima, visto che gli sprechi da tagliare sono già stati individuati da organismi pubblici. Per la precisione nella sanità, nelle misure di contrasto alla povertà percepite da famiglie abbienti e nella quota di spesa pubblica indebita denunciata dalla Guardia di Finanza. Tutte incongruità già messe nero su bianco, che l’Ufficio studi della Cgia ha messo insieme arrivando all’incredibile cifra di 16 miliardi di euro. Tagliare falsi invalidi e agevolazioni fiscali indebite, basterebbe a evitare la manovra. Per non parlare degli altri sprechi in scuola, trasporti, giustizia, che varrebbero 30 miliardi all’anno, cioè una crescita del Pil al 2%.

INEFFICIENZE

MILIARDIDI EURO

FONTE

CONTROLLO SULLA SPESA PUBBLICA

5,2

Guardia di FinanzaRapporto annuale 2015

AIUTI CONTRO LA POVERTÀ PERCEPITIDA FAMIGLIE ABBIENTI

4,9

Inps”Non per cassa ma per equità”(anno 2015)

SPRECHI IN SANITÀ

6,0

Ispe-Sanità

TOTALE

16,1

Fonte: Cgia di Mestre

«Dopo aver approvato in fretta e furia una legge di Bilancio molto generosa sul fronte delle uscite», ricorda il coordinatore dell’Ufficio studi della Cgia Paolo Zabeo, «ora, dopo la richiesta da parte dell’Ue di correggere i nostri conti pubblici per 3,4 miliardi, il Governo decide di recuperarli agendo soprattutto sul fronte delle entrate. Non sarebbe il caso, invece, di intervenire in misura più aggressiva nei confronti della spesa pubblica improduttiva che risulta avere ancora dimensioni molto preoccupanti?». Con 830 miliardi di spesa pubblica annua, «i 3,4 miliardi di correzione del deficit richiestoci incide per lo 0,4%: un’inezia che auspichiamo possa essere risolta attraverso una contrazione degli sprechi e degli sperperi presenti nella nostra Pa», concludono gli artigiani.