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Libia: la guerra frena lo sviluppo. In settimana il decreto

Il premier Silvio Berlusconi vorrebbe la presentazione del provvedimento entro le Assise di Confindustria del 7 maggio per dare un segnale agli imprenditori, ma i costi delle guerre in cui è impegnata l’Italia non sono da sottovalutare e si pensa a un nuovo aumento dei carburanti…

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Il decreto per lo sviluppo si fa attendere, ma entro questa settimana dovrebbe essere portato all’esame del Consiglio dei ministri. Lo chiede Confindustria, che da tempo lamenta l’assenza delle istituzioni a sostegno degli imprenditori (guarda il video di denuncia del presidente Emma Marcegaglia), ma lo chiede anche il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi che vorrebbe dare un segnale forte alle imprese prima della riunione delle Assise (in programma il 6 e 7 maggio). Nel weekend una telefonata tra Berlusconi e il ministro dell’Economia Tremonti, giudicata “molto, molto positiva” dal premier, dovrebbe aver dato un’accelerata al provvedimento che, secondo il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, sarà approvato in settimana “per accelerare la crescita economica”. Ma il rafforzato impegno dell’Italia in Libia non è da sottovalutare in chiave sviluppo e rischia di limitare la portata del provvedimento del governo. Parte degli investimenti previsti dal ministro dell’Economia, infatti, dovranno giocoforza essere trasferiti nel budget militare. Secondo il Corriere della Sera i raid italiani in Sudafrica costeranno tra i 500 e i 600 milioni di euro, sempre che le ostilità si concludano entro giugno. Altrimenti, se i bombardamenti dovessero andare avanti per tutto il 2011, il governo dovrà mettere in conto un miliardo di euro. Senza considerare gli altri fronti in cui l’Italia è già impegnata (Afghanistan, Libano, Balcani, Iraq, Pakistan, Myanmar oltre ad altre operazioni Ue e Nato) che, solo nei primi sei mesi di quest’anno, sono costate 706 milioni di euro. Bene che vada, il ministero dell’Economia dovrà recuperare oltre un miliardo di euro entro la fine di giugno per rifinanziare le missioni. E proprio per questo al Tesoro si sta pensando a un nuovo aumento dell’accisa sulla benzina, già deliberato per finanziare il Fondo unico per lo spettacolo. Il governo, però, deve pensarci bene: un nuovo aumento comporterebbe un danno politico considerevole, soprattutto in periodo elettorale.

Quanto costa l’impegno in Libia