Connettiti con noi

Business

Liberalizzazioni, verso il voto definitivo. Diretta streaming dalla Camera

Dopo il sì del Senato e la fiducia ottenuta dal governo, il disegno di legge si appresta a essere approvato anche a Montecitorio

Il disegno di legge di conversione del decreto legge liberalizzazioni – ovvero il dl del gennaio 2012, n. 1, recante disposizioni urgenti per la concorrenza, lo sviluppo delle infrastrutture e la competitività (C. 5025) – sta per essere approvato dal Parlamento. Dopo il sì del Senato e il voto di fiducia di mercoledì 21 marzo, il testo sarà votato dai deputati alle 19.30 di questa sera (in basso è possibile seguire il live streaming del voto a Montecitorio), subito dopo le dichiarazioni di voto previste per le 18. Alla Camera intanto è terminato l’esame degli ordini del giorno al decreto legge sulle liberalizzazioni; nel pomeriggio il ministro per i rapporti con il Parlamento Pietro Giarda, ha confermato la copertura finanziaria per il decreto riferendosi ai rilievi della Ragioneria generale dello Stato su cui ci sono state proteste di vari gruppi prima dell’apposizione della fiducia.

Liberalizzazioni, LIVE dalla Camera dei deputatiIl voto definitivo è previsto per le 19.30 di giovedì 22 marzo

Commissioni bancarieIl governo ha dato parere positivo all’ordine del giorno congiunto di Pdl, Pd e Terzo Polo che lo impegna a emanare un provvedimento per il ripristino delle commissioni bancarie, cancellate dal decreto, chiedendo agli istituti di credito maggiore trasparenza e concorrenzialità.

Termini di pagamento della PaÈ stato accolto anche un ordine del giorno presentato dalla Lega Nord che impegna il governo ad adottare le opportune iniziative per avviare in tempi rapidi l’esame della proposta di legge per la riduzione dei termini di pagamento nelle transazioni commerciali e per il recupero dei crediti.

Beauty contestIl governo si è anche impegnato “ad annullare il bando di gara per l’assegnazione di diritto d’uso di frequenze in banda televisiva e il conseguente disciplinare di gara che finirebbero per implementare a titolo gratuito la già rilevante detenzione di frequenze dei soggetti già operanti e, conseguentemente, ad annullare il beauty contest, procedendo a un’asta a titolo oneroso”.