Si allunga l'ombra di un nuovo credit crunch sulle imprese italiane. Secondo i dati forniti da Unimpresa, i prestiti concessi dal settore creditizio alle aziende sono calati di oltre 15 miliardi di euro (-2%) rispetto a un anno fa. Pesano soprattutto i cali nei finanziamenti a breve termine (-14 miliardi) e di quelli a lungo termine (-12 miliardi), solo in parte compensati dal rialzo di 11 miliardi della quota di prestiti a medio periodo. In aumento di 5 miliardi, invece, i prestiti alle famiglie spinti dal credito al consumo (+5 miliardi) e dai mutui (+6 miliardi).

In totale, gli impieghi al settore privato sono calati di 10 miliardi (1.400 miliardi totali), un calo di quasi un miliardo al mese per imprese e consumatori. E tutto nonostante nel medesimo periodo siano calate le sofferenze di circa 4 miliardi (anche qui -2%). A gennaio 2017 ammontavano a 197,9 miliardi totali, portando il rapporto con i prestiti dal 14,31% al 14,13%. Le sofferenze nette, quelle non coperte da garanzie, sono diminuite di 5,7 miliardi (in calo del 6,88% a 77,8 miliardi totali, il 5,56% dell'ammontare dei prestiti). Sono calate di 2,8 miliardi (-2,01%) anche le rate non pagate dalle aziende, di 817 milioni (-2,16%) i crediti deteriorati riconducibili alle famiglie e di 294 milioni (-1,82%) quelli legati alle imprese familiari. Incredibilmente, ma forse no, sono cresciute - anche se solo di 19 milioni (+0,44%) - le sofferenze della pubblica amministrazione, delle assicurazioni, dei fondi e delle onlus.