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Iva al 22%: Ikea, Esselunga e Cruciani tra le aziende che non aumentano i prezzi

L’aumento dell’aliquota è obbligatorio per tutti gli operatori economici, ma alcune società hanno deciso di non far pesare l’aumento ai consumatori

L’Iva al 22% è realtà, ma l’aumento della tassazione sui prodotti non comporterà necessariamente prezzi più alti. Ci sono aziende, infatti, che hanno deciso di farsi carico del rialzo dell’1% dell’Iva per venire incontro ai consumatori. Tra queste ci sono Ikea, Esselunga e Cruciani. Per Lars Petersson, ad di Ikea in Italia, “si tratta di un impegno notevole che ricambia, nei fatti, la fiducia che quotidianamente un gran numero di persone dimostrano visitando i nostri negozi”. Stessa linea per la catena di grande distribuzione Esselunga che, come segnala il Corriere della Sera, ha deciso di non riversare sui clienti l’aumento dell’Iva, che interessa il 30% delle merci vendute nella catena di supermercati.“Non sono preoccupato per l’1%”, aggiunge Luca Caprai, ad di Cruciani, “ma per un’ulteriore goccia che sta facendo traboccare il vaso. Ho deciso che non aumenteremo i nostri listini né del 3 né del 2 e nemmeno dell’1%. Tra le aziende che cercheranno di ‘ammortizzare’ l’aumento dell’Iva c’è anche Coop Italia: l’azienda, si legge in una nota, “opererà per limitare gli effetti dell’aumento dell’Iva e chiederà ai propri fornitori di collaborare a questo obiettivo. Auspichiamo rapidi interventi correttivi da parte del governo e del Parlamento per il riassorbimento di questo aumento della tassazione indiretta”.