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Calano per la prima volta i grandi patrimoni. Non accadeva dal 2008 che si registrasse una discesa per le ricchezze oltre 250 mila dollari: e invece nell'ultimo anno si è registrato un -4,7%, essenzialmente legato all'apprezzamento del dollaro. Con tassi costanti, infatti, i paperoni globali avrebbero visto il loro gruzzolo totale salire di 13 mila miliardi. Resta pesante il tema delle diseguaglianze: l'1% delle famiglie detiene oltre metà della ricchezza mondiale (50,4%) e il divario si ampliato sempre di più negli ultimi sette anni, come ricorda Repubblica .

«La ricchezza della classe media è cresciuta ad un ritmo minore della ricchezza dei ceti alti», dice l'amministratore delegato di Credit Suisse, Tidjane Thiam, presentando l'annuale rapporto sulla ricchezza . «E questo ha invertito il trend pre-crisi in cui avevamo visto la classe media arricchirsi in modo costante». Colpa della frenata del ceto medio nel mondo sviluppato, ma anche dello spostamento verso l'alto dei patrimoni: «Questi due fattori hanno ridotto la diminuzione della percentuale di ricchezza della classe media».

CLASSE MEDIA. Questo ceto sociale - con patrimonio liquido tra i 50 mila e i 500 mila dollari - si sta comunque ampliando e vede crescere la propria ricchezza dal 2000, con aumenti addirittura a tre cire nei Paesi emergenti come Cina, India e Africa. Credit Suisse calcola in 664 milioni di persone il "continente" del benessere, il 14% della popolazione globale adulta. Sono invece 3,4 miliardi le persone al mondo (71%) che non posseggono più di 10 mila dollari.

Scende anche la ricchezza media per adulto: 52.400 dollari (-6%) è la media globale, tra il primo posto della Svizzera (567.100 dollari davanti ai 400 mila della Nuova Zelanda e i 365 mila dell'Australia, quarti gli Stati Uniti con 353mila dollari davanti ai britannici a 320mila euro).

CRESCITA IN FRENATA. Piccolo passo indietro però nella corsa alla crescita: si rivedono le stime dal 7% al 6,6% annuo fino al 2020so di crescita atteso della ricchezza nel medio termine, dal 7% al 6,6% annuo da qui al 2020. «La nostra industria è in crescita, con la ricchezza che continua la sua traiettoria verso l'alto», ha detto Michael O'Sullivan, manager del gruppo svizzero, «raggiungendo i 345 mila miliardi di dollari nel 2020. Il numero di milionari in dollari potrebbe superare i 49,3 milioni nel 2020 (+46%), con la Cina vicina a vedere il più alto incremento percentuale, e l’Africa pronta a diventare una regione dalle grandi performance».