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Expo, ecco i conti: 180 milioni in più. Ma resterà sotto il budget

Nonostante il ridimensionamento di alcuni progetti, lievitano i costi in particolare del Padiglione Italia che rischia di non essere pronto per l’inaugurazione. Il tetto di 1,2 miliardi di fondi pubblici è lontano

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Si comincia dal Padiglione Italia: 92 milioni, una trentina in più dei 63 iniziali. E poi a cascata tutti gli altri rincari per un totale di 180 milioni in più che cancellano gli conti di gara.In attesa di capire l’importo totale della piastra, l’ossatura di Expo.

Spese da tenere sotto controllo, sottolinea il garante anti Corruzione Raffaele Cantone, perché le richieste di pagamenti presentate da chi ha vinto gli appalti «sono molto, molto più alte» rispetto al principio.

Tra ritardi, polemiche, varianti – tagliate le vie d’acqua e ridimensionati diversi progetti (il padiglione Arts & Food è stato dirottato alla Triennale) – e la corsa contro il tempo per l’inaugurazione del 1 maggio, c’è però un dato che fa sorridere come sottolinea Repubblica.

SOTTO LE PREVISIONI. «Expo in ogni caso costerà meno del budget iniziale». Si dovrebbe rimanere sotto il tetto di 1,2 miliardi di fondi pubblici – già decurtato di 300 milioni – grazie agli aggiustamenti in corsa.

Sempre che i costi non lievitino ancora, come nel caso dei primi lavori completati dalla Cmc: vinti con un ribasso super da 92,7 milioni a 58,5, il prezzo era già rientrato a 96 milioni. E ora le cooperative chiedono 140 milioni, ne potrebbero ottenere circa 136 se Anac e Avvocatura daranno il loro placet: conto totale +77,5%.

Stessa situazione della Mantovani, una delle aziende del Mose aggiudicataria della piastra: dai 165 milioni iniziali – 100 in meno di ribasso – si è arrivati a 200. Ne arriveranno altri a riavvicinare la base ordinaria di 272 milioni.

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L'Albero della Vita, simbolo del sito Expo