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Draghi: “Banche italiane più adattate ad affrontare Basilea 3”

Per il presidente del Fsb gli istituti di credito hanno requisiti patrimoniali superiori ai minimi nella media internazionale e riusciranno ad assicurare sostegno alle imprese e all’economia. Trichet: “Basilea 3 elimina l’incertezza”

Gli istituti di credito italiani saranno in grado di muoversi verso livelli patrimoniali più elevati con gradualità e riusciranno al tempo stesso ad assicurare sostegno alle imprese e all’economia. E’ quanto assicura Il governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, che commenta l’effetto di Basilea 3 sugli istituti di credito nazionali. Per Draghi la riforma approvata ieri dal Comitato di Basilea sulla vigilanza bancaria è un “pilastro fondamentale” per rendere il sistema finanziario “più resistente, con più capitali e più immune” a crisi future. Per soddisfare i requisiti di Basilea 3 servirà un capitale maggiore, ma per Draghi non sarà necessario ridurre i dividendi. “Vi sono molti canali per approvvigionarsi di capitale – spiega Draghi – ad esempio attraverso la cessione di attività e la redditività”. Secondo il governatore della Banca d’Italia gli istituti di credito italiani sono “complessivamente solidi e con requisiti patrimoniali superiori ai minimi nella media internazionale”. Paragonate alle rivali straniere le banche italiane presentano, inoltre, “un modello di business più tradizionale e – aggiunge Draghi – una qualità del capitale migliore”.Anche il presidente della Banca Centrale Europea (Bce), Jean Claude Trichet è intervenuto sul’accordo di Basilea definendolo “un contributo importante per consolidare la crescita globale”. L’accordo, raggiunto per elevare gradualmente i requisiti patrimoniali delle banche, servirà ad “eliminare l’incertezza” che, secondo Trichet, rappresenta “uno dei maggiori nemici”.

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Mario Draghi