La pandemia non ferma l'Italia del lusso

Un momento della sfilata primavera/estate 2021 di Hermés, per la prima volta in Top10

Nonostante la pandemia, nell'anno fiscale 2020 le 100 più grandi aziende di beni di lusso al mondo hanno generato vendite per 252 miliardi di dollari. Certo, sono 29 miliardi in meno rispetto all’anno passato e, a tassi di cambio costanti, i primi 100 player hanno complessivamente subito perdite del -12,2%, ma con un profit margin positivo del 5,1%. Da segnalare poi che le 15 aziende con vendite di prodotti di lusso superiori a 5 miliardi di dollari hanno contributo al 63% delle vendite totali della Top 100. È quanto emerge dall’ottava edizione del Global Powers of Luxury Goods , lo studio annuale di Deloitte, che esamina e classifica i 100 Top Player del settore Fashion & Luxury a livello globale, sulla base delle vendite consolidate nell'anno fiscale 2020 (che definiamo come l’esercizio di 12 mesi relativo all’anno solare 2020) . 
“In questo periodo di cambiamento e di grande incertezza dovuto alla pandemia, l’appeal delle aziende del settore lusso si è riconfermato. Infatti, pur avendo registrato delle perdite, il comparto è stato capace di re-inventarsi ed accellerare un processo di trasformazione considerevole, portando concetti quali sostenibilità, omnicanalità, economia circolare, innovazione, al centro delle proprie strategie di crescita per i prossimi anni. Oggi più che mai le aziende di questo settore sono in grado di essere vicine ai consumatori in termini di servizio, produzione, ascolto e condivisione dei medesimi valori.” commenta Giovanni Faccioli, Deloitte Fashion & Luxury Leader per l’Italia. 

La Top 10 del lusso

La top ten dei big del lusso è pressoché stabile rispetto al FY2019, con un principale cambiamento: Hermès entra per la prima volta nella top ten al nono posto, registrando anche la migliore performance in termini di net profit: 21,7%. Per il quarto anno consecutivo, il quartetto dei migliori player del lusso è composto dai colossi LVMH Moët Hennessy Louis Vuitton, Kering, The Estée Lauder Companies e Compagnie Financière Richemont. Il gruppo L’Oréal Luxe e Chanel rimangono stabili rispettivamente al quinto e sesto posto, così come EssilorLuxottica al settimo. 
La Top 10 mostra un leggero miglioramento della quota delle vendite di tutte le aziende nella classifica Deloitte, passando dal 51,2% del FY2019 al 51,4% del FY2020. Nonostante tutta la Top 10 abbia registrato una diminuzione delle vendite, eccezion fatta per PVH, tutte le aziende hanno chiuso l’anno con un net profit positivo. Nel suo complesso, la Top 10 mostra un net profit più alto rispetto alla totalità delle aziende nella Top 100.

top10

Aziende italiane in aumento

Ancora più che negli anni precedenti, l'Italia con il suo Made in Italy si conferma Paese leader nel settore, posizionando ben 26 aziende tra le 100 che costituiscono la graduatoria. I nuovi ingressi di questa edizione vedono protagonisti Golden Goose (86°), Morellato (87°), Sportswear Company (Stone Island) (88°), CrisConf (Pinko) (100°). Rientra in classifica anche Damiani al 99° posto. Golden Goose, Sportswear company e Morellato sono anche entrate direttamente tra le aziende a crescita più rapida, rispettivamente al quarto, quinto e ottavo posto, grazie ai CAGR a doppia cifra per il periodo FY2017-2020 (rispettivamente 23%, 17,8% e 15,5%).
Delle aziende italiane in classifica, circa due terzi operano nel comparto dell’abbigliamento e calzature, mentre sono cinque le aziende che appartiene alla categoria borse e accessori – costituendo più della metà delle aziende nella categoria stessa (56%). La decrescita delle vendite di beni di lusso delle nostre aziende su base annua per il FY2020 è stato del -21,5% con un net profit margin quasi pari a zero (-0,6%).
EssilorLuxottica, stabile al settimo posto anche nel FY2020 è, l’unica azienda italiana presente in Top Ten. Insiema al gruppo Prada e Giorgio Armani costituisce uno dei tre principali player italiani in classifica e, in forma aggregata, il trio rappresenta quasi la metà (47%) delle vendite di beni di lusso realizzate nel FY20 dalle aziende tricolori presenti nel ranking. Complessivamente, Moncler è il brand con la performance migliore nel corso degli anni: per il sesto anno consecutivo rientra tra i Fastest 20, e nel FY2020 ha ottenuto uno dei net profit margin più alti della Top 100: 20,9%, secondo solo ad Hermès.

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Il gruppo fa la differenza

In un anno particolarmente complesso per l’intero settore, l’importanza dei grandi conglomerati del lusso si dimostra determinante ai fini di raggiungere buoni risultati finanziari. Testimonianza ne è la Francia che con solo otto aziende in classifica, di cui quattro in Top 10, è il Paese che ha conseguito performance migliori: a discapito di una decrescita delle vendite dell’11,7%, l’utile netto è stato non solo positivo ma addirittura a doppia cifra: 13%, il più alto tra i Paesi. Anche il CAGR per il periodo FY2017-2020 è stato il migliore al 5.9%. 
Nel FY2020, tutti i Paesi hanno subito perdite in termini di vendite, ma sono le aziende americane ed inglesi che hanno avuto un calo più contenuto (-7,1%). La Gran Bretagna è anche il secondo paese in termini di net profit margin (5,5%), seguita dalla Svizzera e dalla Cina. Ed è proprio la Cina che ottiene il secondo miglior CAGR dopo la Francia.