
La sede della Banca d'Italia
«Le scelte operate dal Governo sul profilo temporale del riequilibrio dei conti pubblici vanno attentamente valutate tenendo conto dell’importanza di dare avvio a una chiara e progressiva riduzione del debito, dopo otto anni di crescita ininterrotta». E' questo il richiamo del vicedirettore generale di Bankitalia, Luigi Federico Signorini, ascoltato sulla Nota di aggiornamento al Def davanti alle commissioni Bilancio di Senato e Camera.
«L’avvio di una graduale riduzione delle imposte mira a ridurre l’alto livello della pressione fiscale in Italia; tra gli interventi più direttamente capaci di innalzare la crescita rientrano quelli, programmati solo dal 2017, destinati a ridurre il carico sui fattori della produzione», la posizione della banca centrale con un riferimento ulteriore all'annunciata abolizione della tassa sulla prima casa: «Al rilancio dell’attività nel settore delle costruzioni potrebbero contribuire anche altri interventi fiscali nonchè equilibrati e diffusi interventi in ambito urbanistico e ambientale». «Sarebbe prudente assicurare un margine di sicurezza per affrontare l’eventuale materializzarsi di rischi derivanti da un rallentamento del commercio mondiale o da improvvisi mutamenti nei mercati», conclude Signorini, dato che per il 2016 il Governo ha programmato «un rallentamento del processo di aggiustamento di bilancio più significativo di quello prefigurato in aprile nel Def».
TASI OK. «L'Italia è in linea con la media Ue», ha dichiarato poi Signorini smentendo le critiche europee sulla prospettiva del taglio della Tasi. «Le abitazioni principali sono soggette a tassazione in tutti i principali Paesi, in particolare in Francia, Germania, Regno Unito e Spagna. Le imposte ricorrenti sulla proprietà immobiliare si attestano all'1,5% del pil. Si tratta nella quasi totalità dei casi di esclusiva (o quasi) pertinenza dei governi locali».