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Come fa Draghi a dire che la crisi è finita?

L’annuncio del governatore Bce al ritiro di una laurea ad honorem: «La politica monetaria della Bce è il principale motore della ripresa»

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«La crisi dell’Eurozona è superata, la ripresa è resistente e sempre più ampia». Parola di Mario Draghi, governatore della Bce, ricevendo la laurea ad honorem dell’università di Tel Aviv. E ci piacerebbe avere l’ottimismo del numero 1 dell’Eurotower che non si limita a seminare sorrisi sull’Europa, ma guarda anche oltre. «Il settore finanziario è ora più resistente. L’outlook economico mondiale sta migliorando e i rischi di un peggioramento sono in calo», assicura Draghi sullo scenario globale mentre festeggia il risultato elettorale in Francia: «Ora la maggioranza silenziosa ha ritrovato la sua voce, il suo orgoglio e la fiducia in se stessa». Come se bastassero una o due elezioni “andate bene” per cancellare il sentimento antieuropeista che ha portato alla Brexit.

DRAGHI: «CRISI DISTRUZIONE CREATIVA»

Con la crescita europea all’1,7% del pil secondo le ultime previsioni e il traguardo dell’inflazione al 2% vicino ma non ancora raggiunto nonostante lunghi mesi di Qe, ci sarebbe poco da festeggiare. Draghi, invece, sembra quasi ringraziare la crisi che ha reso «chiara l’incompletezza di alcune parti dell’architettura istituzionale della Ue» e «ha portato a una sorta di distruzione creativa con la rivisitazione critica di paradigmi riconosciuti».

«La crisi è superata e la ripresa dell’area dell’euro è resistente e sempre più ampia fra i vari paesi e settori», sottolinea Draghi, «sostenuta dalla politica monetaria della Bce è il principale motore della ripresa. Cinque milioni di persone hanno trovato lavoro dal 2013 e la disoccupazione, anche se ancora elevato, è a un nuovo minimo da otto anni». E quando il Qe finirà oppure i tassi di interesse torneranno a salire, che cosa spingerà ancora l’Ue?