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Cenone di Capodanno, la spesa si fa al discount

La crisi spinge gli Italiani a preferire i canali distributivi low cost anche in occasione delle festività natalizie e delle celebrazioni per la fine dell’anno. Le rilevazioni Nielsen

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Natale e Capodanno all’insegna degli eccessi eno-gastronomici? Forse si, ma con un occhio al portafogli. Se gli Italiani, nonostante la crisi, non rinunciano a festeggiare con sontuosi pranzi e succulenti cene, optano però per una spesa low cost. Secondo Nielsen infatti, la maggiore attenzione alla spesa e il ridotto potere d’acquisto avrebbero spinto gli Italiani a preferire, anche durante il periodo natalizio il canale discount. Nessuna inversione di tendenza è prevista per il cenone di Capodanno. Nella prima metà di dicembre 2011 si è registrata infatti una crescita delle vendite in questo canale del +3,9% (variazione a volume a prezzi costanti) contro una contrazione delle vendite negli altri canali. È stato infatti un Natale triste per i consumi alimentari negli altri canali. Le prime due settimane di dicembre hanno segnato una flessione dei fatturati del -1,1% nella distribuzione moderna alimentare (iper+super+lis+discount) e una riduzione dei consumi pari a -3,7%, rispetto alla prima metà di dicembre del 2010 quando la rinuncia del Natale fuori casa aveva dato una spinta molto positiva alla grande distribuzione che cresceva del +2,8%. Tutti i canali ne hanno sofferto, il supermercato ad esempio, che nel Natale del 2010 aveva segnato una crescita dei consumi del +2,5%, ha avuto quest’anno una contrazione del -3,6%. L’andamento negativo è comune a tutte le aree geografiche anche se le contrazioni peggiori si registrano al Nord Ovest e al Sud Italia. Molise, Puglia, Abruzzo e Liguria sono le regioni dove gli operatori della distribuzione alimentare hanno registrato la maggiore contrazione dei volumi venduti rispetto a dicembre 2010. Curiosando nelle case degli italiani, cosa è mancato maggiormente nelle dispense o nei frigoriferi rispetto allo scorso anno? Panettone e Pandoro, cassette natalizie, torrone e spumanti hanno registrato cali superiori al 20%. In flessione anche i tipici regali natalizi alimentari (liquori, cioccolata e dolci natalizi); tra i prodotti stagionali il salmone affumicato ha mantenuto le stesse vendite dello scorso anno.