
Mario Monti, premier e ministro dell’Economia
La casa è di nuovo nel mirino del governo Monti. Dopo il varo dell’Imu, l’imposta municipale sugli immobili, arriva ora la riforma del catasto. Aggiornare le rendite adeguandole al mercato. È questo – secondo il ministro dell’Economia, nonché premier Mario Monti – il principale obiettivo della riforma in arrivo. Tra le novità: riequilibrare gli estimi delle grandi città sperequati tra centro e periferia. Sostituire i vani con i più moderni metri quadrati e attribuire un peso maggiore alla posizione dell’immobile rispetto alla sua età. A spiegare gli elementi che costituiscono il disegno di riforma su cui sta lavorando il governo, lo stesso Monti.
- La costituzione di un sistema catastale che contempli assieme alla rendita (ovvero il reddito medio al netto delle spese di manutenzione e gestione del bene), il valore patrimoniale del bene, al fine di assicurare una base imponibile adeguata da utilizzare per le diverse tipologie di tassazione;
- la rideterminazione della classificazione dei beni immobiliari;
- il superamento del sistema vigente per categorie e classi in relazione agli immobili ordinari, attraverso un sistema di funzioni statistiche che correlino il valore del bene o il reddito dello stesso alla localizzazione e alle caratteristiche edilizie;
- il superamento, per abitazioni e uffici, del «vano» come unità di misura della consistenza a fini fiscali, sostituendolo con la «superficie» espressa in metri quadrati;
- la riqualificazione dei metodi di stima diretta per gli «immobili speciali».
La riforma – promettono dal governo – sarà a costo zero: all’adeguamento dei valori base dovrà corrispondere una riduzione delle aliquote.