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Camere di commercio, via al taglio: diventeranno 60

Parte la revisione degli attuali 105 enti: per evitare l’accorpamento serviranno 75 mila aziende aderenti

Parte il taglio alle camere di commercio. Entro il 28 agosto 2016, gli attuali 105 enti camerali dovranno ridursi a 60 dopo l’entrate in vigore della legge 124/2015 che conferisce al governo la delega per il riordino: ora la palla passa all’esecutivo che dovrà emenare un decreto legislativo che indichi l’organizzazione, le funzioni e il finanziamento delle nuove Camere di commercio.

LE NOVITA’. Tra le linee guida del provvedimento ci sono la riduzione del diritto annuale a carico delle imprese (-35% nel 2015 rispetto all’anno scorso, -40% nel 2016 e -50% nel 2017) e soprattutto la cancellazione dell’attuale sistema “provinciale”: rimarranno in piedi solo 60 Cciaa e per sopravvivere sarà necessaria una soglia minima di 75 mila imprese iscritte per evitare l’accorpamento. Andranno rivisti anche compiti e funzioni delle camere e individuati gli ambiti nei quali svolgere la funzione di promozione del territorio e dell’economia locale. Tra i provvedimenti più delicati c’è il riordino delle competenze relative alla tenuta e valorizzazione del Registro delle imprese, la definizione di standard nazionali di qualità delle prestazioni e la riduzione del numero dei componenti dei consigli e delle giunte.

AUTORIFORMA. In molte regioni è già partito un procedimento di autoriforma: in Emilia-Romagna si passerà da 9 a 4 enti, in Piemonte da 8 a 3 (Biella e Vercelli insieme), in Veneto da 7 a 5 (Venezia e Rovigo, Treviso e Belluno le nuove coppie), nel Lazio da 5 a 2, in Campania da 5 a 4 e in Puglia da 5 a 3. In Abruzzo, Chieti e Pescara si uniranno come Potenza-Matera in Basilicata, Campobasso-Isernia in Molise e Trieste-Gorizia in Friuli. In Calabria nascerà un’unica entità tra Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia, così come in Liguria tra Imperia, La Spezia e Savona e nelle Marche tra Ascoli, Fermo e Macerata. Grandi manovre nelle regioni più grandi: in Sicilia, Palermo accorpa Enna mentre si aggregano rispettivamente Agrigento-Caltanissetta-Trapani e Catania-Messina-Ragusa-Siracusa. In Toscana si registra l’accordo tra Grosseto e Livorno. Nessuna notizia in arrivo dalla Lombardia.