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Business

Borsalino, torna il rischio fallimento

La magistratura blocca il concordato preventivo garantito dall’imprenditore italo-svizzero Camperio. L’azienda è tornata all’utile, ma il crack è dietro l’angolo

Sarebbe una beffa bella e buona. Nonostante la Borsalino abbia chiuso il 2015 con una crescita del fatturato (tornato a 15 milioni di euro) e il ritorno all’utile dopo anni – e i risultati del 2016 sarebbero anche migliori – l’azienda di Alessandria rischia il fallimento.Il giudice, infatti, ha revocato il concordato preventivo in bianco concesso in bianco all’imprenditore italo-svizzero Philippe Camperio e ora l’azienda e i suoi 130 dipendenti sono esposti al rischio che un creditore possa fare istanza di fallimento. Tra le motivazioni della sentenza ci sarebbero una serie di inadempienze rilevate dai commissari giudiziali e dalla Pwc, società incaricata della revisione contabile. Fra l’altro sarebbe emersa una sottovalutazione del magazzino e soprattutto sospetti giri di capitale fino al 2012-2013 con società del bancarottiere astigiano Marco Marenco, che controllava la Borsalino. Camperio resta in corsa, ma a oggi – si riporta sul Corriere della Sera – potrebbe prendere consistenza una nuova proposta concordata sulla base dell’architettura dell’offerta precedente: il rimborso al 33,5% dei crediti chirografi e la restituzione integrale ai creditori privilegiati. Resterebbe in piedi anche l’accordo con il Fisco, che vantava 16 milioni di euro di credito, ma che ha concesso un taglio del 50% a fronte del rilancio dell’azienda. La differenza, si riporta sul quotidiano, è che per effetto della nuova normativa sul concordato si aprirebbe la strada a offerte concorrenti migliorative rispetto a quelle di Camperio.

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