Connettiti con noi

Business

Barbie chiude bottega a Shanghai, la Cina non è da tutti

Poca affezione delle bambine cinesi verso una bambola bionda dagli occhi azzurri. Anche l’americana Best Buy si allontana dal mercato cinese: far breccia nei consumatori orientali non è così semplice

architecture-alternativo

Sarà stato quello standard di bellezza così europeo a lasciare indifferenti le bambine cinesi che in quella bambola vedevano solo un giocattolo e non un simbolo ultracinquantenne fra i più famosi al mondo. E così, dopo neanche due anni d’attività, chiude il negozio della Barbie di Shangai. Ad annunciarlo un portavoce della Mattel, l’azienda produttrice della bambola che, senza fornire ulteriori spiegazioni, ha motivato la decisione con un cambio di strategia. La Mattel ha assicurato che la chiusura del negozio non significa la cessazione della vendita di Barbie in Cina. Il negozio – cinque piani rosa con tutti i prodotti Barbie in bella mostra – si trova nella centralissima Huaihai road, la strada più importante e ricca dello shopping di Shanghai. Il problema deriverebbe dalla poca affezione delle bambine cinesi verso la Barbie, dal momento che la bambola della Mattel promuove un’idea di bellezza occidentale (bionda con occhi azzurri), lontano da quella delle bambole usate dai piccoli cinesi. Non ci son dettagli sulle vendite del negozio, che non sembrava andasse così male. All’apertura la Cina rappresentava il 2,5% del mercato della Mattel, la cui intenzione era quella di far diventare la Cina il più grande mercato entro il 2014. La chiusura del negozio di Barbie segue di poche settimane quella dei nove negozi e del quartier generale della Best Buy, la catena americana dell’informatica, in Cina. Una scelta dettata dagli scarsi risultati del gigante dell’elettronica che da ora in poi affiderà l’espansione del gruppo a una catena locale sotto il suo controllo, Five Star.