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Bankitalia, è allarme riciclaggio

Evasione fiscale, corruzione e criminalità organizzata ingigantiscono il fenomeno

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Il riciclaggio di denaro sporco dilaga in Italia. Colpa della criminalità organizzata, ma anche dell’ampissima diffusione di corruzione ed evasione fiscale. A lanciare l’allarme è il rapporto annuale dell’Unità di informazione finanziaria per l’Italia (Uif) di Banca d’Italia. Nel 2014, all’ente sono pervenute 71.700 segnalazioni di operazioni sospette, quasi 7.000 in più rispetto all’anno precedente in un trend di crescita continua dal 2007(+500%). L’anello più debole sembrano gli uffici pubblici, vittime principali delle pressioni corruttive su appalti e finanziamenti pubblici. Questi enti non prestano la dovuta attenzione alla normativa antiriciclaggio, nonostante siano obbligati per legge alla segnalazione.

NUOVI PERICOLI. Un nuovo pericolo invece è il finanziamento del terrorismo mascherato da attività caritatevole: si tratta di soldi leciti, dall’ammontare spesso basso e utilizzati solo successivamente per fini illeciti. A partire dal 2014, i drammatici attentati e le azioni di guerra in diverse aree del Medio-Oriente, dell’Africa e del nostro continente «hanno radicalmente mutato lo scenario di riferimento della minaccia proveniente dal terrorismo internazionale» aggiunge l’Uif, «è un fenomeno nuovo in cui organizzazioni terroristiche controllano territori e ne sfruttano le risorse finanziarie, naturali, artistico-archeologiche, umane; i gruppi terroristici locali hanno stretti collegamenti, sul piano ideologico, operativo e finanziario, con le organizzazioni madri ma emerge anche un sistema molecolare, in cui i componenti hanno autonomia e capacità di auto-attivazione».