Connettiti con noi

Business

Al governo 100 mila consigli per risparmiare

“Fate presto”, scrivono gli italiani all’esecutivo attraverso il programma di segnalazione lanciato a inizio maggio. Boom di consigli e segnalazioni, soprattutto da giovani ma anche imprenditori. Eccone alcuni

Una media di una e-mail ogni due secondi per un totale di circa 100 mila consigli anti spreco su sanità, enti locali, “auto blu”, tetti agli stipendi, risparmio energetico, consulenze e pensioni. In una sola settimana gli italiani hanno colto al volo l’opportunità offerta dal governo che sta affrontando il nodo della revisione spesa pubblica (la famosa spending review); inviare un messaggio all’esecutivo per segnalare eventuali sprechi o, semplicemente, dare un consiglio su come risparmiare. Il portale del governo ha accolto un flusso costante di e-mail, continuo e consistente anche nelle ore notturne. Si va da chi consiglia la riduzione di numerose caserme in aree poco affollate (magari trasferendo il personale dove c’è più bisogno) a chi vorrebbe il Canone Rai inserito nella cartella per il pagamento dell’Imu così da evitare l’evasione della tassa; si parla anche di Sanità: un cittadino di Treviso denuncia “i pasti inutilizzati delle mense che finiscono nella spazzatura” o “il riscaldamento sempre acceso anche d’estate”.A scrivere, si afferma in una nota del governo, sono in prevalenza molti giovani, ma anche dipendenti delle pubbliche amministrazioni e liberi professionisti, ricercatori, professori universitari, oltre a imprenditori, associazioni di categoria, enti no-profit, think-tanks. Le mail dei cittadini si dividono in due grandi categorie: quelle specifiche, che segnalano sprechi circoscritti a singole amministrazioni o enti pubblici, spesso Enti locali, e quelle che invece intervengono su grandi temi di interesse pubblico; “1/6 dei messaggi contiene lo stesso testo e, quindi, ciò lascia pensare a una campagna organizzata”.TASK FORCE. Sono dieci i funzionari governativi che stanno vagliando i messaggi ricevuti attraverso il format offerto dall’esecutivo (raggiungibile qui); membri dell’Ufficio stampa e portavoce di Palazzo Chigi che al momento hanno esaminato e catalogato il 20% delle segnalazioni. IL TEMA PIÙ CALDO. Il tema che ricorre più frequentemente nei messaggi ricevuti riguarda i “costi della politica”. I cittadini segnalano soprattutto gli stipendi dei dirigenti pubblici, le auto blu, le “pensioni d’oro”, e più in generale i privilegi legati allo status professionale. “Perché non viene fissato il rimborso elettorale a 35 centesimi di euro, ivi compreso il contributo ai propri organi di informazione per ogni voto valido assegnato?”, domanda un giovane di Roma. Da Mantova scrivono: “Il mio suggerimento è quello di obbligare tutti i dipendenti delle amministrazioni a viaggiare con i mezzi pubblici”. Un cittadino di Napoli propone un progetto articolato di revisione della Costituzione, che tenga conto della necessità di limitare i privilegi dei parlamentari.ALTRE SEGNALAZIONI. In molti non si limitano a indicare gli sprechi, ma suggeriscono anche soluzioni. Sollecitano ad esempio l’utilizzo delle nuove tecnologie informatiche presso le pubbliche amministrazioni – un siciliano propone l’adozione di software open source gratuiti – oppure descrivono dettagliatamente le modalità attraverso cui risolvere problemi comuni alle istituzioni: l’assenteismo, i consumi energetici troppo elevati, il dilagare degli incarichi consulenziali. “Se si vuole insistere con le offerte economicamente più vantaggiose – scrive un cittadino di Monza – bisogna dare minimo 90 giorni di tempo per garantire una concorrenza vera”. “Occorre più versatilità nell’utilizzo degli immobili delle PA”, propone un leccese, suggerendo di responsabilizzare le singole amministrazioni. Dall’Abruzzo suggeriscono la revisione della distribuzione degli insegnanti di sostegno nelle scuole primarie e secondarie. Un romano illustra il suo progetto di gestione dei rifiuti urbani, dichiarandosi “stupito dell’inefficienza in cui mi sono imbattuto finora”. È un segnale forte, che rivela la volontà dei cittadini di non limitarsi alla denuncia, ma di voler aiutare concretamente il Governo nell’attività di revisione della spesa.