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Accordo Confindustria-Intesa Sanpaolo, 10 miliardi per le pmi

Si rinnova la collaborazione tra gli industriali e l’istituto di Piazza San Carlo per favorire la crescita, lo sviluppo internazionale delle aziende e la nascita di nuovi imprenditori in Italia

Dieci miliardi di euro per dare nuove prospettive di sviluppo per le piccole e medie imprese italiane. È quanto promette Intesa Sanpaolo, che lo scorso 1° marzo ha siglato un accordo ci collaborazione (il quarto) con Piccola Industria di Confindustria per stimolare e sostenere la domanda di credito delle numerose pmi distribuite sul territorio. Sarebbero 25 mila le aziende che nei prossimi sei mesi saranno contattate dalla banca di Piazza San Carlo per un’offerta di credito a sostegno della loro crescita. In particolare il nuovo accordo da 10 miliardi di euro – che prevede 200 milioni dedicati a finanziare progetti innovativi di start-up – si focalizzerà su tre ambiti strategici: sviluppo del business internazionale, crescita dimensionale e nuova imprenditoria.

SVILUPPO BUSINESS INTERNAZIONALE. L’industria italiana sarà sempre più dipendente dall’estero. La propensione all’export era pari al 37% nel 2008, è giunta al 44% nel 2012, salirà al 45% nel 2013 e si attendono ulteriori successivi aumenti. I mercati dove spingersi sono però sempre più lontani: nel 2015 il peso dei paesi emergenti sui mercati mondiali supererà il 50% mentre le imprese italiane sono molto concentrate sulle esportazioni in paesi sviluppati. Cosa propone Intesa Sanpaolo.Per competere in mercati sempre più globali, l’accordo propone una piattaforma di prodotti, eventi e servizi consulenziali (tra i quali i portali Trade Esplora, Greentrade e un programma di incontri sul territorio) a supporto delle strategie di espansione e di internazionalizzazione delle pmi. Tra le soluzioni finanziarie Export Facile, un prodotto di copertura del rischio d’insolvenza dei debitori esteri fino al 100% a fronte dei crediti ceduti pro-soluto. Export Facile, inoltre, fornisce alle imprese liquidità aggiuntiva e alternativa alle tradizionali linee di credito, supportando le strategie di esportazione delle imprese e facilitandone il commercio con l’estero. In tale direzione sono già state individuate 10.000 aziende esportatrici che potrebbero usufruire di tale soluzione.

CRESCITA DIMENSIONALE. Per esportare di più occorre avere dimensioni d’impresa maggiori, anche per attivare nuove leve competitive; le imprese piccole rispetto alle medio-grandi scontano un divario del 70% per brevetti e marchi internazionali, e del 50% per le certificazioni di qualità/ambientali. Cosa propone Intesa Sanpaolo. L’accordo propone servizi di consulenza specialistica per le pmi che affrontano momenti di discontinuità e cambiamento in ottica di crescita e fornisce soluzioni per l’avvio di processi di aggregazione. Sono previste anche forme di collaborazione come la costituzione di Reti d’Impresa, operazioni di finanza straordinaria, M&A, passaggi generazionali, ricerca partner su scala nazionale e internazionale. Il servizio è fornito dalla divisione Corporate & Investment Banking-Banca IMI e si avvale della collaborazione di appositi specialisti presenti sul territorio, mettendo a disposizione servizi tradizionalmente accessibili solo alle aziende di grandi dimensioni.

NUOVA IMPRENDITORIA. La crescita economica deve puntare anche sul consolidamento e lo sviluppo di nuove imprese. La probabilità di sopravvivenza delle start-up italiane è superiore a quella delle analoghe tedesche. Le nostre start-up crescono poi più rapidamente: negli ultimi 6 anni hanno creato 2,76 milioni di nuovi posti di lavoro (pari al 17% degli occupati).Cosa propone Intesa Sanpaolo. Nell’ambito del programma di Piccola Industria Confindustria «’Adotta una start-up’, che prevede un coinvolgimento attivo in termini di ‘tutorship’ da parte di aziende associate, l’accordo odierno prevede servizi e iniziative volti a facilitare la nascita e lo sviluppo di nuove imprese. Le migliori idee imprenditoriali, selezionate dal Comitato congiunto Intesa Sanpaolo-Confindustria, vengono infatti ‘adottate’ da imprese, segnalate da Confindustria, già consolidate sul mercato affinché, in qualità di ‘incubatori’, le aiutino a svilupparsi in business sostenibili anche grazie alle iniziative di Intesa Sanpaolo Neoimpresa e Officine Formative.