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Accordo Abi-Tesoro per facilitare i crediti alle imprese

Libero accesso di banche e intermediari finanziari alla piattaforma elettronica per la certificazione dei crediti verso le imprese. Il 63,5% delle banche pronto a smobilitare liquidità alle aziende

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È stato siglato un importante accordo tra il ministero dell’Economia e delle Finanze e l’Abi per facilitare l’accesso al credito delle imprese. La convenzione, annunciata oggi dal Tesoro e dall’Associazione bancaria italiana permette l’accesso da parte delle banche e degli intermediari finanziari alla piattaforma elettronica per la certificazione dei crediti verso le amministrazioni pubbliche; questo permette agli istituti e agli intermediari finanziari di verificare direttamente lo stato del credito, velocizzando e semplificando le procedure di anticipazione o sconto per le imprese fornitrici dello Stato.La scorsa settimana, si sottolinea inoltre in una nota dell’Abi, il Comitato di gestione del Fondo centrale di garanzia per le piccole e medie imprese ha formalizzato il regolamento operativo del Fondo. Manca ora un ultimo tassello, la pubblicazione del decreto con il regolamento, e il quadro sarà completo. A oggi il 63,5% delle banche, in termini di sportelli sul territorio, è pronto a rendere operativo l’accordo per agevolare lo smobilizzo dei crediti delle imprese nei confronti della Pubblica amministrazione e quello per favorire il finanziamento di progetti di investimento in Italia. La lista completa delle banche che hanno già aderito agli accordi è già disponibile sul sito dell’Abi www.abi.it.

Smobilizzo crediti Pa. Per supportare le piccole e medie imprese è previsto un plafond di 10 miliardi di euro. I crediti, che possono essere smobilizzati, devono essere certificati come certi, liquidi ed esigibili. L’anticipazione non potrà essere inferiore al 70% dell’ammontare del credito che l’impresa vanta nei confronti della Pa e la durata sarà coerente con la data di pagamento prevista. Le imprese che possono accedere al plafond “Crediti Pa” sono le Pmi che operano in Italia, definite dalla normativa comunitaria, di tutti i settori. Al momento della domanda non devono avere posizioni classificate dalla banca come sofferenze, partite incagliate, esposizioni ristrutturate o esposizioni scadute – sconfinanti da oltre 90 giorni, né procedure esecutive in corso. Per le imprese con esposizioni scadute – sconfinamenti da oltre 90 giorni fino a 180, la banca può valutare la realizzazione dell’operazione, se il ritardo nel pagamento è imputabile al mancato incasso dei crediti Pa.

Progetti investimenti Italia. Anche in questo caso è di 10 miliardi di euro il plafond per il finanziamento delle Pmi. L’intervento è reso possibile anche grazie alla liquidità messa a disposizione dalla Banca centrale europea, tramite operazioni straordinarie di rifinanziamento con durata fino a tre anni. A ciò si aggiunge la convenzione tra Abi e Cdp con cui quest’ultima mette a disposizione 10 miliardi di euro per il finanziamento delle Pmi.