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Sostenibilità

Philips dà luce alle smart city

I Comuni sperimentano i nuovi sistemi di illuminazione per massimizzare performance e sicurezza per i cittadini e ridurre al minimo consumi e costi di manutenzione. Così Led e It fanno rinascere il tessuto urbano

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Immaginate una città capace di svegliarsi, accen­dersi e illuminare i propri spazi e la vita dei suoi abitanti in maniera armonica e complementare all’attività del sole, di stagione in stagione, limitando al massimo sprechi energetici, usura del­le infrastrutture e inquinamento luminoso. L’impalpabile trama che innerva il tessuto di quelle che ambi­scono a diventare smart city nasce dal connubio della tec­nologia informatica con quella del Led. Ed è grazie all’effi­cienza delle lampade a basso consumo e ad alte performan­ce, che le nuove soluzioni aiutano a riqualificare non solo il territorio, ma anche il bilancio comunale. Come, per esempio, è successo e sta succedendo nei comu­ni di Sulbiate (MB) e di Catania, dove Philips Professional Lighting Solutions è intervenuta in collaborazione con le pubbliche amministrazioni per rivoluzionare i network dell’illuminazione cittadina. Il risultato? Due veri e propri laboratori a cielo aperto, dove si mettono a frutto le poten­zialità del lighting 2.0. Lo sviluppo di un progetto orienta­to all’ottimizzazione dei consumi energetici negli impianti di illuminazione urbana nasce dalla collaborazione di Phi­lips e Gemmo (storica società attiva nella realizzazione e gestione di impianti di illumi­nazione pubblica e attuale ge­store per le regioni Sicilia e Sar­degna), e quindi non è un caso che la prima città ad aver ade­rito al progetto sia stata Cata­nia. Il Comune siciliano ha in­fatti predisposto la sostituzione di circa 31.300 apparecchi stra­dali con punti luce di nuova ge­nerazione, di cui circa 20 mila a Led. Considerando che le ar­mature stradali costituiscono il 73% dell’illuminazione pubbli­ca cittadina, è facile intuire l’impatto che ha avuto l’opera­zione: il consumo annuo degli impianti prima del rinnovo era di poco superiore a 30 milioni di kWh all’anno. Gra­zie alla nuova tecnologia e ai sistemi di controllo si è giun­ti a una riduzione dei consumi energetici del 40% circa e un abbattimento complessivo dei consumi di circa 110 milioni di kWh (equivalenti a 58.300 tonnellate di Co2 non immesse in atmosfera o, in altri termini, al consumo di 2.500 auto di media cilindrata all’anno).Il merito è, per l’appunto, anche dei sistemi di gestione dell’impianto. CityTouch, la piattaforma di controllo pun­to-punto sviluppata da Philips, permette il monitoraggio e la regolazione di singoli punti luce. Abbinato al siste­ma per la gestione e misurazione energetica da cabina pro­gettato da Gemmo, l’accensione e lo spegnimento dell’im­pianto si gestiscono seguendo il ciclo solare, con l’imposta­zione di specifiche curve di regolazione negli orari nottur­ni con minore traffico automobilistico. Infine, il controllo costante dell’effettivo stato dell’impianto (sia acceso che spento) permette, attraverso un’interfaccia online, la ri­levazione in tempo reale di consumi anomali. Il sistema registra automaticamente problematiche di funzionamen­to sui singoli punti luce, ed è in grado di realizzare un pia­no di manutenzione proattivo e conforme alle effettive esigenze dei cittadini.Molti dei risultati conseguiti a Catania si devono alla speri­mentazione effettuata l’anno scorso a Sulbiate. L’iniziativa in Lombardia è nata sotto l’egida del Distretto Green High Tech Monza e Brianza (che consorzia le realtà produtti­ve e le amministrazioni pubbliche locali) a opera del Comune, che ha scelto le tecnolo­gie Philips Professional Lighting Solutions affiancandole al part­ner energetico e di sistema Edi­son. L’esigenza era, per l’appun­to, quella di testare un impian­to di illuminazione pubblica a Led telecontrollato su aree pub­bliche multifunzionali, in modo tale che potesse essere aggiorna­to in modo semplice e immedia­to in qualsiasi momento. I part­ner coinvolti hanno lavorato in team nell’analisi, nella ricerca e nella scelta dell’area più rappresentativa, individuata in una zona di parcheggio a ridosso di una strada provincia­le con il passaggio di una pista ciclabile. Gli obiettivi era­no fornire i massimi livelli di sicurezza per veicoli e pedo­ni, massimizzare il risparmio energetico, minimizzare i co­sti di gestione e manutenzione. I risultati? L’impiego della tecnologia Led ha consentito un risparmio energetico in­torno al 50% rispetto alle soluzioni al sodio. Inoltre, sono stati abbattuti i costi di manutenzione grazie alla lunga du­rata di vita del prodotto (circa 20 anni), mentre la tecno­logia Ledgine consentirà in futuro l’aggiornamento della sola piastra Led. Senza contare che grazie a CityTouch, il personale del Comune addetto al controllo dell’impianto di illuminazione può visionare ciò che accade in ogni sin­golo punto luce tramite l’accesso via Internet al server che gestisce i dati e li rende disponibili su un applicativo cloud abbattendo così i costi di gestione di infrastrutture infor­matiche per la Municipalità. Ora resta solo una domanda: chi vuol essere la prossima smart city?

CI GUADAGNANO AMBIENTE, COMUNI E GESTORI

Parla Roberto Brambilla, Sales Manager Philips Lighting«Nel 2004 la liberalizzazione del mercato, con l’introduzione del servizio “Luce 1” tramite il bando Consip, ha completamente cambiato le regole del gioco. Se prima i Comuni gestivano l’impianto d’illuminazione in autonomia o le appaltavano all’esterno, oggi l’introduzione di bandi di gara ha permesso l’ingresso nel mercato di nuovi player, che nell’ottica della concorrenza e del minore total cost of ownership hanno tutto l’interesse a puntare su tecnologie efficienti e ad alto risparmio. Il Led, a fronte di un investimento iniziale maggiore rispetto alle normali lampade a sodio, permette di abbattere il consumo energetico del 50%, e i costi di manutenzione delle lampade di ultima generazione conoscono una contrazione compresa tra il 50 e il 70%, senza contare che grazie all’utilizzo di tecnologie sostenibili, i gestori possono ottenere certificazioni dell’Autorità dell’Energia, quali per esempio i TEE (Titoli di efficienza energetica) che li qualifica e avvantaggia rispetto ai concorrenti. Le commesse hanno una durata dai cinque ai nove anni, ed è evidente che per ammortizzare al massimo il costo dei nuovi punti luce conviene installarli tutti da subito, e non gradualmente. Diminuire l’impatto di questa spesa è parte integrante del nostro lavoro, e ci occupiamo di individuare e proporre leasing e soluzioni finanziarie a favore di chi acquista forniture di lampade a Led».

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IL BELLO DELL’EFFICIENZA. L’area che a Sulbiate (MB) è stata trasformata in un vero laboratorio open air per testare l’efficacia dell’illuminazione a Led gestita attraverso il telecontrollo. A risentirne non è stato solo l’impatto della bolletta energetica, ma anche l’estetica del territorio